DIANA ANSELMO

Je vous aime

19 Marzo 2024 | 13 Ottobre 2024
Bernardo Follini

La Fondazione Sandretto Re Rebaudengo presenta “Je Vous Aime”, prima mostra personale di Diana Anselmo, artista e performer Sordo. “Je Vous Aime” costituisce il nuovo capitolo di un più ampio progetto avviato nel 2023 con l’omonima lecture-performance, concepita da Anselmo in collaborazione con Sara Pranovi, interprete LIS (Lingua dei Segni Italiana).
La mostra è parte del programma di EXPOSED Torino Foto Festival.

Il progetto espositivo nasce come esito di una ricerca storica sviluppata in differenti archivi e realizzata a Torino in collaborazione con il Museo Nazionale del Cinema e a Parigi con l’Institut National des Jeunes Sourds e l’Istituto Italiano di Cultura a Parigi.
“Je Vous Aime” è una indagine sulla relazione tra il pre-cinema e la storia di oppressione della comunità Sorda. La ricerca attraversa lo scenario di fine XIX secolo, un periodo storico governato dai campi della psicologia medica, dell’antropologia evoluzionistica e della patologizzazione dei corpi non normativi. Nel 1880 il Congresso di Milano, incontro internazionale volto a stabilire il futuro dell’educazione delle persone sorde, sancisce il primato della lingua orale e abolisce su scala europea le lingue dei segni. Gli effetti di questa risoluzione sono drastici e prolungati per la comunità Sorda: le scuole verranno riconvertite da anche segnanti a esclusivamente oraliste, costringendo la lingua dei segni a tramandarsi di nascosto, lontano dallo sguardo dei maestri. In Italia, la LIS verrà riconosciuta come vera e propria lingua solo a partire dal maggio 2021.

In questa cornice storica, nel 1891, quattro anni dalla première dei fratelli Lumière, Georges Demenÿ realizza Je Vous Aime, la prima proiezione cronofotografica di sempre. L’immagine sul muro, incerta e poco illuminata, ritrae per meno di un secondo il volto dello stesso Demenÿ nell’atto di pronunciare la frase “Je vous aime”. La pellicola sancisce un momento fondamentale per la storia della cinematografia, ma, al tempo stesso, rappresenta un primo impiego coercitivo di questa tecnologia ai danni delle persone sorde. Il film di Demenÿ è infatti commissionato da Hector Marichelle, principale promotore all’Institut National des Jeunes Sourds del “trattamento” della sordità con tecniche fonetiche e visuali. In un contesto ideologico che considera la sordità una malattia e la lingua dei segni il suo sintomo più visibile, il primo film della storia nasce con il dichiarato intento di addestrare lə bambinə sordə a leggere il labiale e a imparare a parlare.
“Je Vous Aime” ripercorre la stretta relazione tra la nascita del cinema e le politiche abiliste ed audiste, tracciando un invisibile filo di continuità tra il controllo dei corpi del secolo scorso e il perdurare dell’esclusione sociale della comunità Sorda oggi. Diana Anselmo espone e manipola immagini e documenti d’archivio dell’Institut National des Jeunes Sourds, in dialogo con una nuova produzione video, realizzata attraverso il visual sign. Forma poetica propria delle lingue dei segni, il visual sign attiva la componente visiva e immaginifica della comunicazione, attraverso una meticolosa costruzione fisica di immagini. Alternando storia ufficiale a storie minori, “Je Vous Aime” rappresenta una partitura e un canto visuale per l’emancipazione della comunità Sorda.